ASSEMBLEA GENERALE DEL GRAN BALIATO DI SICILIA 2021
(La Chiesa del Sacro Cuore a Monreale con gli stemmi del Gran Baliato e del Capitolo dei Cavalieri di San Lazzaro)
Si è tenuta lo scorso 15 aprile 2021 l’Assemblea Generale del Gran Baliato di Sicilia che ha approvato la relazione finanziaria e gestionale del 2020, con il rendiconto finanziario preventivamente validato dal revisore dei conti, unitamente alla programmazione delle attività per il 2021. Sono state pure approvate due modifiche allo statuto del Gran Baliato, una delle quali ha previsto l’istituzione del Consiglio Spirituale Ecumenico, presieduto dal Cappellano Maggiore del Gran Baliato, in atto l’arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi, del quale faranno parte di diritto tutti gli ecclesiastici membri del Gran Baliato, ed al quale potranno essere chiamati a far parte anche ecclesiastici appartenenti ad altre giurisdizioni dell’Ordine e, come membri d’onore, ecclesiastici non appartenenti all’Ordine, con decreto del Gran Balì, sentito il Cappellano Maggiore.
(Papa Leone X)
La seconda modifica prevede che il Gran Balì di Sicilia assuma (ma sarebbe meglio dire “riassuma”) il titolo di Precettore di San Giovanni dei Lebbrosi in Palermo e di Sant’Agata dei Lebbrosi in Messina, titoli che esistevano fino alla seconda metà del ‘500.
(Papa Pio IV)
Ciò, in quanto, su richiesta di Carlo D'Austria, imperatore dei Romani e delle Spagne, il Papa Leone X (1513-1521) ebbe ad affidare all’Ordine di San Lazzaro, sottoponendoli alla giurisdizione del Gran Magistero di Capua, l'Ospedale di S. Giovanni dei lebbrosi di Palermo e quello di S. Agata di Messina, con tutti i beni e i privilegi ad essi connessi, beneficio confermato da Papa Pio IV con la bolla Inter Assidua Dominici del 4 maggio 1565, la stessa con la quale nominava Gran Maestro suo nipote Giannotto di Castiglioni, nomina contestata dal Gran Magistero di Bougny in quanto in contrasto con il concordato di Bologna del 18 agosto 1516, come successivamente riconosciuto da Papa Paolo V nella lettera patente del 7 settembre del 1604, con la quale confermava l’elezione, decretata da Enrico IV di Francia, a 35° Gran Maestro dell’Ordine del Marchese Filiberto di Nèrestang: lo stesso Pontefice dichiarava nella lettera patente che solo il Re di Francia aveva il diritto di nominare il Gran Maestro dell’Ordine di San Lazzaro.