Vostra Beatitudine il Patriarca Protettore,
Eccellenze,
Carissimi confratelli e Consorelle dell’Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme,
mentre la pandemia del Coronavirus avanza, Vi esorto a restare saldi nella fede, fermi nella speranza e operosi nella carità. Da cittadini siamo invitati a seguire ogni buona indicazione di comportamento da parte delle autorità sanitarie e politiche, per evitare il rischio del contagio. Da cristiani siamo chiamati a leggere anche l’epidemia del Covid 19 alla “luce del Vangelo” e a intensificare le nostre preghiere. Intensificare le preghiere significa anche conoscere meglio il volto di Dio a cui si rivolgono le preghiere.
Il Dio in cui noi cristiani crediamo è un Padre ricco di misericordia che si prende cura di ogni figlio, che è vicino ad ogni miseria e a ogni sofferenza, che non castiga ma perdona, che non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Il nostro Dio è il Dio della vita e della resurrezione, quindi non dobbiamo avere paura, perché egli non ci abbandonerà neppure nel momento della malattia e della morte anche se noi lo dovessimo abbandonare. Una fede cristiana adulta non ci assicura una vita tranquilla senza difficoltà, ma ci fornisce una concezione nuova della vita che ci dà la forza di affrontare le vicende liete e tristi dell’esistenza nella certezza che nulla ci potrà separare dall’amore che Gesù Cristo ha per noi. La fede che si esprime nella preghiera ha una sua forza, con cui possiamo affidarci al Signore perché ci liberi dal male e ci aiuti a combattere la malattia servendoci di tutti i contributi degli scienziati e dei medici.
L'uomo di fronte al male della malattia deve, resistere, lottare. La fede cristiana ci dice di non perderci d’animo, di mantenere viva e alta la speranza, di confidare in Dio che nessuno abbandona e dimentica, di guardare a Gesù crocifisso, che ha voluto soffrire come noi e per noi per dimostrarci il suo amore e donarci una gioia profonda capace di dare senso anche alle nostre sofferenze. Gesù Cristo si è identificato nell’uomo che soffre, soffrendo lui stesso, per andare più lontano, per vincere il male e la morte. Egli è risorto, è vivo. Egli è presente con voi ed in voi. Gesù è il buon samaritano che si prende cura dei drammi della nostra umanità chiede a chi crede di fare lo stesso facendosi prossimo di chi è nel bisogno.
Buon samaritano è ogni uomo, che si ferma accanto alla sofferenza di un altro uomo, qualunque essa sia. Buon samaritano è ogni uomo sensibile alla sofferenza altrui, l’uomo che si commuove per la disgrazia del prossimo. Buon samaritano è, dunque, in definitiva colui che porta aiuto nella sofferenza, di qualunque natura essa sia. Aiuto, in quanto possibile, efficace. Buon samaritano è chi esercita la professione di medico e di operatore sanitario e ogni membro del nostro Ordine Ospedaliero. Da Gesù Cristo Crocifisso e Risorto emana una luce che può illuminare le nostre intelligenze e riscaldare nostri i cuori con un amore disinteressato da cui scaturisce la disponibilità a condividere il dolore di altri superando il proprio tornaconto personale, ma offrendo il proprio contributo come stanno facendo tanti operatori sanitari e tanti volontari in occasione di questa epidemia. C’è una lunga tradizione dei cristiani di preghiere per debellare le pestilenze o altre malattie infettive e per prendersi cura dei malati, dei lebbrosi come il nostro Ordine.
La crisi provocata dalla diffusione del coronavirus può offrire un'occasione ai membri del nostro Ordine di testimoniare la solidarietà, l'attenzione e la genialità che nascono da un'esperienza di fede convintamente abbracciata e vissuta.
Vi propongo questa preghiera cristiana, in tempi di Coronavirus.
Padre d’infinita misericordia, amante della vita, nell’incertezza di questo tempo, pieno di oscurità, a te ci rivolgiamo con la fiducia dei figli, in questo momento di preoccupazione ed angoscia per il diffondersi del virus in molti paesi del mondo. Mai come ora sentiamo di appartenere ad un’unica famiglia umana, nonostante la paura del contagio stia infettando le nostre relazioni sociali, con la ricerca dell’interesse individuale a scapito del bene comune. Signore d’infinita misericordia, amante degli uomini, volto dei sofferenti e sostegno degli infermi; in questo ed in ogni tempo noi ti invochiamo: rendi i cristiani audaci nell'amore, oltre ogni gretta chiusura del cuore. Umilmente Ti preghiamo istruisci i governanti, illumina i ricercatori, custodisci gli operatori sanitari, preserva i sani, soccorri i contagiati, liberaci da ogni male. A Te, Signore d’infinita misericordia, Trinità d’amore e compassione, da tutta la terra sia gloria e onore, nei secoli dei secoli. Amen.
Vi saluto con affetto e vi assicuro il mio ricordo nella preghiera.
Atavis et Armis.
Monreale, 10 Marzo 2020
✠ Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale e Gran Priore Ecclesiastico MHOSLJ