MESSAGGIO PER LA PASQUA 2021
DEL GRAN PRIORE ECCLESIATICO
DELL’ORDINE DI SAN LAZZARO DI GERUSALEMME
(Resurrezione di Cristo – affresco XIV sec. – Cripta del Duomo di Castelbuono - Palermo)
Carissimi Confratelli e Consorelle dell’Ordine di san Lazzaro di Gerusalemme,
“Gesù è risorto, è vivo, è ancora con noi”. È questo l’annuncio gioioso di Pasqua che da due millenni la Chiesa proclama davanti al mondo, annuncio antico ma sempre nuovo, che torna a squarciare la notte oscura – oggi ancora di più a causa del Coronavirus – di un mondo che vive momenti drammatici col suo bagaglio di morte, malattie, paure, insicurezze economiche, incertezze sul proprio futuro.
Un’antica omelia definisce la Pasqua: “Festività comune di tutti gli esseri, invio nel mondo della volontà del Padre, aurora divina di Cristo sulla terra, solennità perenne degli Angeli e degli Arcangeli, vita immortale del mondo intero, nutrimento incorruttibile per gli uomini, anima celeste di tutte le cose”.
A partire dalla Pasqua di Cristo vogliamo ridire a tutti che la nostra vita, anche se attraversa momenti difficili, non è oppressa dalla mancanza di speranza. Noi cristiani abbiamo la consapevolezza che Dio è presente nella storia, anche quando la sua presenza non viene percepita. Cristo risorto non ha tolto il male dal mondo, ma lo ha vinto alla radice, opponendo alla prepotenza del male, l’onnipotenza del suo Amore.
La resurrezione di Cristo è l’inizio di una nuova “nuova creazione” che apre una vita profondamente nuova e getta una luce nuova non solo sulla figura di Gesù di Nazareth ma anche sulla nostra vita, sul nostro presente e sul nostro futuro. La resurrezione di Cristo non è finita, sarà completata solo quando tutti parteciperemo con lui alla gloria del Padre nella celeste Gerusalemme.
Nell’annuncio della resurrezione di Gesù hanno una particolare missione gli angeli. Da loro è comunicato alle donne e dalle donne è arrivato agli Apostoli ed anche a noi attraverso una catena ininterrotta di testimoni autorevoli.
Anche tutti noi membri dell’Ordine di san Lazzaro abbiamo ricevuto la missione di «angeli», messaggeri della resurrezione di Cristo, testimoni della sua vittoria sul male e sulla morte, portatori del suo amore divino. La speranza cristiana che deriva dalla Resurrezione di Cristo deve essere testimoniata nella vita di ogni giorno caratterizzata dalla gioia, dall’amore, dall’umiltà, dalla mitezza, dalla capacità di perdono e di misericordia.
L’annuncio che Cristo è risorto, al cui ritmo batte perennemente il cuore della Chiesa, ci dà la garanzia che i nostri peccati sono perdonati, le nostre lacrime sono asciugate, la nostra solitudine esistenziale è superata, la nostra noia mortale è vinta.
Oppressi e angustiati da tanti problemi, personali e mondiali, da tante promesse illusorie, abbiamo bisogno di una speranza non illusoria. Se Gesù Cristo non fosse risorto, la speranza umana resterebbe una povera speranza e le ingiustizie, le violenze, l’illegalità, la corruzione e la morte continuerebbero a dominare inesorabili. La nostra speranza non è un’utopia ma è una Persona: il Signore Gesù che riconosciamo vivo e presente in noi, nella Chiesa e nel mondo.
Nella Pasqua Cristo ci riconcilia con Dio nostro Padre ricco di misericordia, con il nostro prossimo, con il creato, di cui siamo chiamati a rispettare e a valorizzare le risorse a servizio dell'uomo.
La notizia della risurrezione di Cristo apre orizzonti sul senso ultimo della nostra vita e sul destino dell'universo. Dobbiamo scrollarci di dosso la tristezza e la rassegnazione, per aprirci al coraggio della speranza e lavorare nella concordia per il bene comune.
Tutto questo esige una novità di vita. Se noi siamo ancora nei nostri peccati allora Cristo è morto invano per noi, allora non è risorto per noi, allora per noi non è Pasqua, allora è inutile scambiarci gli auguri.
Noi Cristiani siamo chiamati a confrontarci con gli avvenimenti della vita di questo ultimi giorni, gravata dal pesante bagaglio di sofferenza, di dolore e di morte e ne dobbiamo offrire una lettura “pasquale” alla luce della morte e della risurrezione di Cristo.
In questa Pasqua lasciamoci rinnovare dalla certezza della misericordia di Dio, che come un fiume possa irrigare i deserti del nostro mondo e possa renderci messaggeri di questa misericordia, impegnati a far fiorire la giustizia e l’amore.
Auguro che la luce di Gesù Cristo Risorto illumini la vita di ogni membro dell’Ordine di San Lazzaro chiamato a contribuire alla guarigione dei lebbrosi e delle persone colpite da ogni specie di malattie, per portare la speranza di un futuro di libertà, giustizia e pace al mondo intero.
Monreale, 3 aprile 2021
+ Michele Pennisi Arcivescovo di Monreale
Gran Priore Ecclesiastico dell’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme