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LA CHIESA ANGLICANA

21 novembre 2020

LA CHIESA ANGLICANA

(Cerimonia di intronizzazione sul trono di Sant’Agostino di Justin Welby come 36° Arcivescovo anglicano di Canterbury

e Primate della Chiesa d’Inghilterra e della Comunione Anglicana)

La Chiesa anglicana nasce nel 1533 dall’Atto di supremazia con cui il re Enrico VIII, in rottura con il Papa, si dichiarò capo della Chiesa d’Inghilterra, in un primo momento senza mettere in discussione la teologia cattolica (lo stesso Enrico VIII aveva avuto dal Papa il titolo di “defensor fidei” contro il protestantesimo, titolo che tuttora portano i Sovrani d’Inghilterra) ma poi, di fatto, aderendo a quella protestante e, per un breve periodo, addirittura a quella calvinista più estrema, con l’abolizione dell’episcopato.


Oggi la Chiesa anglicana ha recuperato gran parte della tradizione cattolica e mantiene la struttura ecclesiastica episcopale del cattolicesimo. I suoi pastori sono sacerdoti (anche se la loro ordinazione, come quella dei loro vescovi, è stata dichiarata invalida dalla Chiesa Cattolica) ma si possono sposare e possono essere ordinate anche le donne. Il capo della Chiesa anglicana è la regina Elisabetta II, ma l’arcivescovo di Canterbury presiede il Consiglio della Comunione anglicana, formata dalle Chiese locali. Una chiesa molto variegata, al cui interno convivono comunità con un’anima decisamente filocattolica ed altre dichiaratamente protestanti e riformate, una Comunione tendenzialmente inclusiva e sostanzialmente priva di una connotazione dottrinaria, teologica ed ecclesiale unitaria e che, per questo motivo, ha registrato nel tempo varie scissioni con il definitivo allontanamento di intere comunità di fedeli verso l’una o l’altra sponda.

(Thomas Cranmer, penultimo Arcivescovo cattolico e, poi, 1° Arcivescovo Anglicano di Canterbury)

Il termine latino è precedente alla Riforma e indicava genericamente la Chiesa cattolica inglese, allo stesso modo in cui la Chiesa francese era denominata Chiesa Gallicana.

La base dottrinale della Chiesa anglicana è tutt'ora contenuta nei Trentanove articoli di religione e nel Book of Common Prayer (oggi Common Worship).

La Chiesa anglicana è essenzialmente ecumenica, inclusiva e pluralista, mantenendo una impostazione contemporaneamente cattolica ed evangelica. Infatti, nel suo interno convivono armonicamente tendenze diverse, ed ogni comunità può fare capo ad esse ed assumere una forma di culto diversa, sebbene tutte accolgano il Common Worship. Vi sono, ad esempio, gli "anglo-cattolici", che si differenziano poco dal cattolicesimo (presentano una forma di culto molto simile alla Messa cattolica), i neo-liberali, i riformati (che si attengono al calvinismo), gli evangelicali ed i pentecostali/carismatici.

Le comunità anglicane presenti in molte città d'Italia fanno capo alla diocesi europea con sede a Gibilterra. La Chiesa Anglicana d'Inghilterra ammonta a circa 25.000.000 di fedeli ed è la comunità più grande in seno alla comunione anglicana che complessivamente conta oltre 85.000.000 di membri.

Dalla Chiesa d'Inghilterra si è separata nel 1920 la Chiesa in Galles, che ha attualmente 6 diocesi nella corrispondente nazione del Galles.

(Elizabeth Jane Holden, primo vescovo donna della Chiesa d’Inghilterra)

Dall'11 novembre 1992 la Chiesa anglicana ha dato la possibilità alle donne di diventare sacerdoti e dal luglio 2014 di diventare vescovi. La prima donna vescovo è stata Elizabeth Jane Lane, vescovo di Stockport, nominata il 17 dicembre 2014 e consacrata il 26 gennaio successivo.

La Chiesa Cattolica considera non valido il sacramento dell'ordine conferito dalla Chiesa d'Inghilterra, come dalla Comunione Anglicana in generale. Pertanto, i ministri di culto anglicani che chiedano di essere ammessi al sacerdozio cattolico devono essere nuovamente ordinati.

Anche il titolo di "chiesa" non viene formalmente riconosciuto alla comunità anglicana da parte della Chiesa Cattolica. Agli anglicani, il Cattolicesimo si limita a riconoscere la condizione di "confessione cristiana".

L'Anglicanesimo mantiene una posizione particolare (talvolta chiamata Via Media) fra le Chiese sorte al tempo della Riforma protestante e la Chiesa cattolica, poiché ha mantenuto la struttura ecclesiastica del cattolicesimo con la successione apostolica dei vescovi (posta in dubbio dai cattolici per via delle riforme nel rito dell'ordinazione avvenute sotto Edoardo VI) e anche una liturgia tradizionale. Il clero è composto dai tre ordini di vescovi, presbiteri e diaconi, e il celibato ecclesiastico non è obbligatorio. In quasi tutte le province le donne possono essere ordinate diacono, in molte presbitero e in alcune anche vescovo. Gli ordini religiosi vennero soppressi da Enrico VIII, ma nel XIX secolo sono stati ristabiliti. Le Chiese che sono "in comunione" con la sede di Canterbury compongono la "Comunione Anglicana".

(Il Molto Reverendo Giles Hill O.S.B., Abate anglicano dell’Abbazia benedettina di Alton in Gran Bretagna)

Non c'è alcuna singola chiesa anglicana con autorità giuridica universale, poiché ogni chiesa nazionale o regionale ha piena autonomia anche se tutte riconoscono l'autorità morale dell'arcivescovo di Canterbury come primus inter pares dei vescovi anglicani. Come suggerisce il nome, le chiese della Comunione Anglicana sono legate dall'affetto e dalla comune fedeltà. Esse sono in piena comunione con la Diocesi di Canterbury e quindi con l'arcivescovo di Canterbury, che, nella sua persona, detiene un primato d'onore all'interno dell'anglicanesimo. Egli convoca la conferenza di Lambeth una volta ogni dieci anni, presiede la riunione dei primati ed è Presidente del Consiglio consultivo anglicano. Con un'adesione stimata di circa 80 milioni di membri, la Comunione Anglicana è la terza confessione cristiana più grande del mondo, dopo la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali.


Negli anni novanta si è accentuata la presenza anglo-cattolica nella Chiesa Anglicana, dopo il risveglio filo-cattolico di metà ‘800 con il Movimento di Oxford, a seguito di alcune riforme introdotte sul piano etico e dottrinale da parte della Chiesa Anglicana che ha portato, per un verso all’uscita dalla Comunione anglicana di intere comunità di fedeli con la creazione di chiese parallele sganciate da Canterbury e, per altro verso, al passaggio di molti anglicani nella chiesa cattolica anche grazie agli Ordinariati voluti da Benedetto XVI.


La più importante delle realtà anglicane non in comunione con la sede di Canterbury è sicuramente la Comunione Anglicana Tradizionale, trasformatasi nel 2020 in Chiesa Anglicana Tradizionale, la quale è composta da chiese nazionali di tradizione anglicana indipendenti dalla Comunione anglicana e dall'arcivescovo di Canterbury, le quali sostengono le dottrine teologiche dell'affermazione di St. Louis e un'interpretazione cattolica dei trentanove articoli di religione. Ogni giurisdizione utilizza un Book of Common Prayer ritenuto privo di innovazioni. Alcune parrocchie usano il messale anglicano nelle loro liturgie.

(Il Molto Reverendo Shane B. Janzen, Vescovo Primate della Chiesa Anglicana Tradizionale)

Questa comunione anglicana fu formata da Louis Falk nel 1991 e lo stesso Falk fu eletto primo primate quello stesso anno. Nel 2002 gli successe l'arcivescovo John Hepworth della Chiesa anglicana cattolica in Australia.


Le chiese della Comunione anglicana tradizionale, presenti in Australia, Canada, Columbia, Gran Bretagna, Guatemala, India, Irlanda, San Salvador, Sud Africa, Stati Uniti d’America, Zambia, Zimbabwe, e Venezuela, si sono separate dalle loro chiese madri nella Comunione anglicana originaria sulla base di diverse questioni, in particolare riguardanti l'ordinazione delle donne. Altri problemi includono le revisioni liturgiche, l'accettazione dell'omosessualità e l'importanza della tradizione.


L’attuale Primate è il Molto Reverendo Shane B. Janzen, Vescovo Ordinario della Diocesi del West Canada.


Accanto a questa realtà che resta pur sempre nell’ambito dell’aglicanesimo, sono stati creati da Papa Benedetto i c.d. Ordinariati Personali con la costituzione apostolica Anglicanorum coetibus del 4 novembre 2009.


Un Ordinariato personale talvolta chiamato Ordinariato personale per gli ex anglicani o più informalmente "Ordinariato anglicano", è una struttura canonica della Chiesa cattolica istituita al fine di consentire a "gruppi di anglicani" di unirsi alla Chiesa cattolica, conservando gli elementi del loro patrimonio liturgico e spirituale. Sono giuridicamente equivalenti a diocesi, "le Chiese particolari, nelle quali e dalle quali sussiste la sola e unica Chiesa cattolica", ma può essere costituita nello stesso territorio di altre diocesi "sulla base del rito dei fedeli o per altri simili motivi".


Attualmente esistono tre Ordinariati personali: l’Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham (Inghilterra, Galles e Scozia), l’Ordinariato personale della Cattedra di San Pietro (Stati Uniti e Canada) e l’Ordinariato personale di Nostra Signora della Croce del Sud (Australia e Giappone).

(Monsignor Keith Newton, Ordinario di Nostra Signora di Walsingham)

L’Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham è retto da Mons. Keith Newton, ex Vescovo anglicano di Richborough e adesso Protonotaro Apostolico Soprannumerario con il privilegio dell’uso della mitra, croce pettorale ed anello vescovile; l’Ordinariato della Cattedra di San Pietro è retto dal Vescovo Mons. Steven Joseph Lopes; infine, l’Ordinariato di Nostra Signora della Croce del Sud è retto da Mons. Carl Leonard Reid, ex Vescovo suffraganeo di Ottawa della Chiesa anglicana cattolica del Canada e adesso Protonotaro Apostolico Soprannumerario con il privilegio dell’uso della mitra, croce pettorale ed anello vescovile.

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