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LA CHIESA ARMENA

giu 09, 2020

LA CHIESA ARMENA

(Sua Santità Karekin II, 132ᵐᵒ Catholicos della Chiesa apostolica armena)
La Chiesa apostolica armena (l’ultima delle Chiese pre-calcedonesi della quali ci occupiamo), a volte indicata come Chiesa ortodossa armena o Chiesa gregoriana o Chiesa Cattolica Ortodossa Gregoriana è tra le chiese più antiche della cristianità e una delle prime comunità cristiane nel mondo. È guidata da un cathólicos. Attualmente il Catholicos di tutti gli Armeni è Karekin II, che ha la sua sede a Echmiadzin, in Armenia. La Chiesa apostolica armena è una delle Chiese ortodosse orientali.

La prima testimonianza dell'introduzione della religione cristiana in Armenia risale al I secolo, quando venne predicata da Bartolomeo e Taddeo, due dei dodici apostoli. L'Armenia fu la prima nazione ad adottare il Cristianesimo. Ciò avvenne quando il sovrano arsacide Tiridate III, convertito e battezzato con la sua corte da Gregorio Illuminatore, nel 301 dichiarò il cristianesimo religione di Stato.

Essendo lo stato armeno situato al di fuori dei confini dell'Impero Romano, la Chiesa apostolica armena non prese parte al concilio di Calcedonia (451), in cui si affermò che Cristo è una sola persona in cui convivono due nature, quella umana e quella divina, quindi non ne firmò i decreti. Essa non aderì neppure alle decisioni prese dopo il concilio, tra cui la condanna del Monofisismo (sostenuto dalla Chiesa ortodossa siriaca). Essa si separò definitivamente dalla Chiesa cattolica nel 554 (appena un anno dopo il concilio di Costantinopoli II), quando gli armeni rigettarono (Concilio di Dvin) le tesi "duofisite" del concilio di Calcedonia.

Storicamente la Chiesa apostolica armena è stata etichettata come "monofisita"; tuttavia la Chiesa armena afferma di non concordare con questa attribuzione poiché essa, pur essendo in disaccordo con la formula stabilita nel concilio di Calcedonia, considera il monofisismo, così come professato da Eutiche, un'eresia. La Chiesa armena aderisce invece alla dottrina di Cirillo di Alessandria (370-444), che considera la natura di Cristo come unica, frutto dell'unione di quella umana e divina. Per distinguere questa forma da quella di Eutiche, essa viene denominata «Miafisismo».

Sua santità Karekin II (pronunciato in armeno orientale Garegin) è il Catholicos di tutti gli Armeni; la sede centrale della Chiesa apostolica armena è la città di Echmiadzin, a ovest di Erevan. Un secondo Catholicos, sua santità Aram I Catholicos di Cilicia, risiede ad Antilyas in Libano, e guida le chiese che appartengono al Catolicosato della Grande Casa di Cilicia. La divisione in questi due dicasteri venne causata dal frequente spostamento della sede della Chiesa apostolica armena sotto l'Impero ottomano. Tuttavia, il Catholicos di tutti gli Armeni ha una giurisdizione primaziale sul Catholicos di Cilicia.

Di particolare rilievo è la Chiesa Apostolica Armena in Iran dove gli Armeni rappresentano la maggior parte della minoranza etnica cristiana della regione. Fu nel 1604, durante il regno della dinastia safavide, che lo shah Abbas I permise la costruzione a Esfahan, la capitale, del quartiere Jolfa (talvolta scritto anche Gilfa), dall'altra parte del fiume rispetto alla piazza principale. Gli armeni, che lo popolarono, ebbero il permesso di professare la propria religione. Furono costruite chiese e monasteri. La chiesa principale, la cattedrale di Vank, fu ultimata nel 1664. L'edificio rappresenta una felice combinazione dell'arte safavide con lo stile ad alte arcate delle chiese cristiane. Ancora oggi il quartiere cristiano di Esfahan conserva il nome del villaggio da cui gli armeni provenivano. La cattedrale di Vank è tutt'oggi il cuore della Chiesa apostolica armena in Iran.
(Monsignor Gregorio Barsamian, rappresentante della Chiesa apostolica armena presso la Santa Sede e legato della Chiesa armena nell’Europa occidentale)
La Chiesa Armena ha in Italia un proprio Vescovo, S.E. Monsignor Gregorio Barsamian, elevato all'episcopato nel 1988 divenendo Primate della Diocesi della Chiesa Armena negli Stati Uniti sino al 2018, anno in cui ha assunto l’incarico di rappresentante presso la Santa Sede e legato della Chiesa armena nell’Europa Occidentale.

La Chiesa Armena possiede validi Ordini e successione apostolica e conserva tutti e sette i sacramenti della tradizione cristiana.
(Sua Beatitudine Krikor Bedros XX Ghabroyan, Patriarca di Cilicia degli Armeni)
Anche per la Chiesa Armena, come per le altre pre-calcedonesi, esiste un parallelo cattolico: la Chiesa Armeno-Cattolica, che è una Chiesa cattolica patriarcale sui iuris, nata nel 1742 dalla Chiesa nazionale armena, riconosciuta canonicamente nel 1742 da papa Benedetto XIV, il cui primate è patriarca di Cilicia che ha sede a Beirut; l’attuale Patriarca di Cilicia degli Armeni è Krikor Bedros XX Ghabroyan, I.C.P.B., dal 25 luglio 2015.

Un primo tentativo di eleggere un patriarca per gli armeno-cattolici fu fatto nel 1714, quando a Costantinopoli un'assemblea di prelati e notabili armeno-cattolici designò il vescovo di Mardin, Melkon Tazbazian. La cosa fu denunciata alle autorità turche dagli armeni ortodossi: l'assemblea fu sciolta e molti furono arrestati, tra cui lo stesso Tazbazian ed il vescovo di Aleppo, Abraham Ardzivian.

Miglior sorte ebbe il secondo tentativo. Nel 1737 era morto il patriarca di Sis, e gli armeno-cattolici tentarono di occuparne la sede con un patriarca cattolico. Non riuscirono nell'intento, ma fu comunque eletto patriarca, il 26 novembre 1740, Abraham Ardzivian, rientrato ad Aleppo dopo sette anni di prigionia e vent'anni di esilio volontario nel monastero di Kreim, lontano dalla sua diocesi, che governò tramite il suo vicario Hagop Hovsepian. L'elezione del patriarca cattolico questa volta non poté essere ostacolata dal governo ottomano, impegnato in questi anni dalla rivolta del pascià d'Egitto, che coinvolse anche il Libano. E fu proprio in Libano che Abraham Ardzivian pose la sua residenza, nel monastero di Kreim. Nel 1742 il nuovo patriarca ricevette da papa Benedetto XIV il riconoscimento della sua elezione ed il pallio, con l'incarico di unire, sotto la sua autorità patriarcale, tutti gli armeni cattolici.

Dal punto di vista ecclesiastico, i patriarchi armeno-cattolici avevano in origine la responsabilità solamente degli armeni uniati che abitavano in Cilicia, in Palestina, in Mesopotamia ed in Egitto, mentre quelli che abitavano nel resto dell'Anatolia e nei territori europei dell'impero turco furono subordinati, dalla metà circa del XVIII secolo, al vicario apostolico latino di Costantinopoli.

Nel 1827, con lo scoppio della guerra per l'indipendenza della Grecia, gli armeno-cattolici di Costantinopoli furono denunciati come sostenitori della causa greca. Il governo turco reagì con veemenza contro gli armeni con arresti, deportazioni, espulsioni. La dura persecuzione non lasciò indifferente la comunità internazionale. Papa Leone XII ottenne dai governi francese ed austriaco un loro diretto intervento (1830), che portò ad un duplice risultato: la fine delle misure repressive ed il riconoscimento legale della Chiesa armeno-cattolica. In questa occasione la Santa Sede eresse una arcidiocesi primaziale armeno-cattolica a Costantinopoli: e fu al titolare di questa sede che il governo turco riconobbe autorità civile su tutti gli armeno-cattolici dell'impero. Si venne così a costituire, per la Chiesa armeno-cattolica dell'impero, quello che già esisteva per la Chiesa sorella: ossia l'esistenza di un duplice centro di potere, quello religioso in Libano (dove i patriarchi avevano posto la loro sede), e quello civile a Costantinopoli. Questa dicotomia fu risolta nel 1866 quando l'arcivescovo primaziale della capitale, Antonio Hassun, fu eletto patriarca di Cilicia degli Armeni: questi trasferì la sede del patriarcato a Costantinopoli, unendo così nella sua persona i due poteri.

All'inizio del XX secolo gli armeno-cattolici dell'impero ottomano subirono la medesima sorte della nazione armena con il genocidio perpetrato dall'esercito turco.
(Chiesa di San Lazzaro degli Armeni, XII – XVIII sec., Venezia)
In Italia la comunità armeno-cattolica più importante e prestigiosa è senza dubbio quella del monastero di San Lazzaro a Venezia, gestito dai padri della Congregazione mechitarista; a Roma si trovano il Pontificio Collegio Armeno, fondato nel 1883, la casa generalizia e il noviziato della Suore Armene dell'Immacolata Concezione.

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