MESSAGGIO DI NATALE 2024 DEL GRAN PRIORE ECCLESIASTICO DELL’ORDINE DI SAN LAZZARO DI GERUSALEMME
(Natività di Cristo, 1148, mosaico della Cappella Palatina del Palazzo Reale di Palermo)
Carissimi confratelli e consorelle dell’Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme,
L'avvenimento del Natale di Gesù Cristo è il fondamento della nostra speranza e della nostra gioia perché questo bambino è la rivelazione definitiva dell'amore di Dio per noi.
Nel Natale si manifesta tutto il paradosso del cristianesimo: Dio ci viene incontro come l'Emmanuele, il Dio con noi, nel quale sono concentrate tutte le energie della vita, tutta la luce di cui il nostro mondo oscurato dal male ha bisogno, tutta la grazia che vince il nostro egoismo, tutta la verità su Dio e sull'uomo che smaschera le nostre mistificazioni e menzogne.
Egli manifesta la gloria di Dio nei cieli ma anche la pace sulla terra. La pace di cui parla il vangelo non è l'equilibrio delle forze che gli uomini riescono a creare attraverso i loro mezzi, ma la pace che proviene da Dio, che è l'unica capace di realizzare rapporti di vera fratellanza fra gli uomini perché fondata sul riconoscimento di una paternità universale. La grazia più grande che il Signore ci ha fatto è l'essersi fatto nostro fratello e compagno di viaggio della nostra vita per rivelarci la nostra dignità di figli di Dio. Da quando il Verbo si è fatto carne non c'è un palpito solo della nostra umanità che gli sia estraneo e che non gli appartenga.
La nascita di Gesù crea una fecondità inaspettata che raggiunge i confini della terra e che riguarda tutte le persone. Il Natale deve farci sentire più fratelli e sorelle al di là dei legami della carne e del sangue e deve far crescere una capacità di affezione nuova fra noi, che deve estendersi ad ogni uomo ed ogni donna del nostro pianeta. Il Natale ci dà la contentezza che ci permette di voler bene a noi stessi, al nostro destino concreto di persone immerse in una realtà spesso contraddittoria e banale.
Se i bambini continuano a morire di fame o non vengono rispettati nella loro dignità, se i malati non vengono adeguatamente curati, se gli anziani vengono emarginati, se facciamo finta di non vedere tante persone che attorno a noi sono nel bisogno di cibo, di vestiti, ma anche di un sorriso, se la violenza continua a minacciare la sicurezza delle nostre città, se continuano a soffiare venti di guerra, allora è inutile celebrare il Natale, che diventa solo un pretesto per celebrare la saga del consumismo.
Non dobbiamo sciupare il mistero del Natale scambiando la speranza che nasce dal bambino Gesù con una favola per bambini che lascia il mondo nella tristezza e nella solitudine dopo averlo illuso con qualche balocco.
L'augurio per il Santo Natale è quello di fare viva memoria in tutta la nostra vita del mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, vivendo da figli dell'unico Padre da fratelli e sorelle con tutte le persone e facendoci annunciatori e testimoni della buona notizia dell'amore di Dio per tutti.
Buon Natale!
Monreale 23 dicembre 2024
+ Michele Pennisi, GCLJ
Arcivescovo Emerito di Monreale
Gran Priore Ecclesiastico dell’Ordine Militare ed Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme
CHRISTMAS MESSAGE 2024 OF THE GRAND ECCLESIASTICAL PRIOR OF THE ORDER OF SAINT LAZARUS OF JERUSALEM
(Nativity of Christ, 12th century, mosaic of Monreale Cathedral)
Dear Brothers and Sisters of the Military and Hospitaller Order of St Lazarus of Jerusalem,
The event of the Christmas of Jesus Christ is the foundation of our hope and joy because this child is the definitive revelation of God's love for us.
In Christmas, the whole paradox of Christianity is manifested: God comes to us as the Emmanuel, the God with us, in whom are concentrated all the energies of life, all the light that our world obscured by evil needs, all the grace that overcomes our selfishness, all the truth about God and man that unmasks our mystifications and lies.
He manifests the glory of God in heaven but also peace on earth. The peace of which the gospel speaks is not the balance of forces that men manage to create through their own means, but the peace that comes from God, which is the only one capable of bringing about relations of true brotherhood between men because it is founded on the recognition of a universal fatherhood. The greatest grace the Lord has given us is that he has made himself our brother and travelling companion in our lives to reveal to us our dignity as children of God. Ever since the Word became flesh, there is not a single throb of our humanity that is foreign to him or that does not belong to him.
The birth of Jesus creates an unexpected fruitfulness that reaches the ends of the earth and affects all people. Christmas must make us feel more like brothers and sisters beyond the bonds of flesh and blood, and must grow a new capacity for affection among us, which must extend to every man and woman on our planet. Christmas gives us the contentment that allows us to love ourselves, our concrete destiny as people immersed in an often contradictory and banal reality.
If children continue to die of hunger or their dignity is not respected, if the sick are not adequately cared for, if the elderly are marginalised, if we pretend not to see so many people around us who are in need of food, clothing, but also of a smile, if violence continues to threaten the security of our cities, if the winds of war continue to blow, then it is pointless to celebrate Christmas, which becomes just a pretext for celebrating the saga of consumerism.
We must not squander the mystery of Christmas by exchanging the hope born of the baby Jesus for a children's fairy tale that leaves the world in sadness and loneliness after having deluded it with a few baubles.
Our wish for the Holy Christmas is that we may make a living memory in our whole life of the mystery of the Incarnation of the Son of God, living as children of the one Father as brothers and sisters with all people, and becoming heralds and witnesses of the good news of God's love for all.
Merry Christmas!
Monreale 23 December 2024
+ Michele Pennisi
Archbishop Emeritus of Monreale
Ecclesiastical Grand Prior of the Military and Hospitaller Order of St Lazarus of Jerusalem