MESSAGGIO DEL NATALE DI CRISTO
25 DICEMBRE 2024
DI SUA EMINENZA ANTONII, ECLJ,
ARCIVESCOVO METROPOLITA PER L’EUROPA CENTRALE E OCCIDENTALE
DELLA CHIESA ORTODOSSA BULGARA – PATRIARCATO DI BULGARIA
Cari confratelli e consorelle dell’Ordine di San Lazzaro, Cristo è nato, lodatelo!
Oggi l’intero mondo cristiano celebra con gioia e gratitudine il più grande miracolo avvenuto più di duemila anni fa nella città di Betlemme: l’Incarnazione e la nascita nella carne di Dio del Verbo dall’Immacolata Madre di Dio e dalla Beata Vergine Maria.
Questa festa per i cristiani è una celebrazione del grande amore incommensurabile e infinito di Dio. L’amore di Dio si è espresso nel mistero più grande per gli uomini: perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia vita eterna“ (Giov. 3:16). „Cristo è nato, lodatelo, Cristo è venuto sulla terra, accoglietelo“. Il Dio-Uomo è venuto sulla terra per elevare l’uomo al cielo, Dio si è fatto uomo per dare all’uomo l’opportunità di diventare come Dio. La promessa che un tempo gli antenati e che i profeti avevano predetto, e che i giusti desideravano vedere, ora si è compiuta e si realizza: Dio è apparso sulla terra e ha abitato con gli uomini. Rallegriamoci, carissimi, per questo dono indicibile dell’amore di Dio.
Questa vacanza è meravigiosa, fonte e radice di tutto ciò che è buono per noi. Per lui si aprirono i cieli, il Figlio di Dio fu mandato sulla terra, fu distrutta la barriera tra Dio e l’uomo, brillò la luce, cielo e terra si unirono, dal cielo la terra accolse Colui che siede sui cherubini. Attraverso questa festa si ponevano fine alle antiche faide e i guerrieri di lunga data venivano trasformati in pace. Ed è per questo che il santo apostolo Paolo dice: „Cristo è la nostra pace, il quale ha fatto dei due uno e ha distrutto la barriera che stava nel mezzo“ (Ef 2,14). L’essenza della Natività è che Dio è sulla terra, l’uomo è in cielo, gli angeli sono uniti agli uomini, gli uomini sono uniti agli angeli e alle altre potenze celesti, i demoni vengono scacciati, la morte viene distrutta, il cielo viene aperto, il giuramento viene rimosso , il peccato viene eliminato, la verità viene rivelata e la nostra natura è riconciliata con Dio.
Confratelli e Consorelle,
Rallegriamo nei nostri cuori e ringraziamo nostro Signore per il Suo indicibile amore per noi, per la Sua indicibile umiltà, manifestata nell’immagine della Sua nascita e nell’accettazione dell’immagine di uno schiavo, per il bene della nostra salvezza. Quanto era umile: una mangiatoia abbandonata, una grotta fredda, l’oblio e la povertà, che però furono l’inizio di una nuova vita, di una nuova nascita, di una nuova salvezza. Ora, quando vediamo il Bambino in fasce e in braccio alla madre, come si commuove lo sguardo umano del nostro cuore, quale gioia spirituale, grande stupore e ammirazione scaturisce dai nostri sentimenti e pensieri. „Vedo un mistero strano e glorioso: il cielo è una mangiatoia, il trono dei cherubini è la Madre di Dio, la mangiatoia è un contenitore in cui giace l’incontenibile Cristo Dio, che noi esaltiamo nella lode“, canta l’antica Chiesa in un inno natalizio.
Il Cristo nato unito all’uomo, lo trovò impreparato davanti alla Sua maestà e misericordia, lo vide perire sotto il potere del diavolo, seduto nella terra e nell’ombra della morte, incatenato nelle catene dell’inferno. E poiché Lui, il Dio misericordioso, che ci creò all’inizio a Sua immagine e somiglianza, non poteva più tollerare il diavolo che tormentava la razza umana, mandò un Salvatore sulla terra. Cristo chiama direttamente il diavolo „bugiardo, padre della menzogna e omicida“ (Giovanni 8:44). Ed è per questo che, come dice S. Giovanni il Teologo, Cristo è nato per distruggere le opere del diavolo (1 Giovanni 3:8).
Attraverso l’incarnazione della Parola di Dio nella carne e con la luce del Suo insegnamento evangelico e della Sua opera salvifica, furono mostrati all’umanità un mezzo di guarigione e una via di salvezza. L’umanità, ispirata dall’insegnamento celeste del Dio-bambino, cominciò a sottomettere le sue passioni carnali, a disprezzare la morte stessa e, gravata dalla vanità di questo mondo, a cercare la casa celeste più desiderabile: la Gerusalemme celeste.
Tuttavia il genere umano, anche dopo più di duemila anni, non è riuscito a vincere l’idolatria e ha voltato nuovamente le spalle all’Unico Dio e Creatore e Creatore di tutte le cose visibili e invisibili. Ancora una volta la mente dell’uomo si sviò e si offuscò, nuovamente separata dal Vero Dio. La razza umana nei nuovi tempi in cui vive è stata piena di ogni tipo di iniquità e la cosa peggiore è che non è riuscita ad obbedire alla grazia e alla misericordia di Dio manifestate nella nascita e risurrezione del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Purtroppo c’è la speranza che con la venuta di Cristo le profonde tenebre dell’iniquità verranno disperse, i peccati saranno cancellati, la morte e l’omicidio dell’essere umano saranno cancellati dalla terra e attraverso la fede sarà aperta la porta alla giustificazione e alla salvezza.
Cosa oscura adesso la festevità del Natale di Signore? Dov’è ora l’umanità per la quale il Verbo si è fatto carne? cosa sta facendo ora l’umanità con la sua vita, con la vita della creazione? In che modo l’umanità si prende cura della vita dopo la morte? L’umanità ha accolto la misericordia di Dio manifestata nell’Incarnazione, l’umanità crede nella Resurrezione? - NO! Purtroppo, sempre più spesso, no!
Confratelli e consorelle,
Ahimè, dobbiamo dire la verità che anche se onoriamo l’Uomo-Dio nella nostra forma esteriore di adorarlo, anche se facciamo tutto secondo la legge di questo mondo, siamo lontani dalla Sua parola e dalla Sua umiltà, siamo lontani dalla la legge dell’amore e della misericordia di Dio manifestata a noi, attraverso l’Incarnazione di Dio.
Come possiamo salutarci l’un l’altro, amati fratelli e sorelle, con il dono indicibile dell’amore e della misericordia di Dio per noi quando mentiamo a Dio stesso e continuiamo a peccare, quando permettiamo all’idolatria di ritornare in questo mondo, quando permettiamo che la morte prenda il sopravvento? ancora su noi corpi e anime? Come possiamo rallegrarci dell’apparizione sulla terra del Figlio di Dio e come imparare dalla Sua pace, quando anche nella festa della Santissima Natività di Cristo e quest’anno, nelle guerre, nelle carestie e nelle malattie nel mondo, milioni di persone delle anime innocenti moriranno? Come possiamo noi, fratelli e sorelle, goderci le vacanze e non piangere e lamentarci? Perché usiamo i doni della misericordia e dell’amore di Dio che ci vengono mostrati per la nostra salvezza, trasformandoli in proprietà per la soddisfazione del nostro stesso egoismo? Come possiamo accogliere degnamente il Figlio di Dio nel nostro cuore, indurito dall’amor proprio e dall’incoscienza? Perché abbiamo trasformato la Betlemme e Gerusalemme spirituali in un luogo di sangue e disperazione, vuole questo il Signore, che è nato e risorto in questi luoghi santi? Perché abbiamo abbandonato il diritto alla vita di ogni persona su questa terra, per la quale Egli si è incarnato e risorto, e noi cristiani abbiamo perso la volontà di amare la Fonte della nostra vita e il nostro amore per Lui si è trasformato in odio tra di noi?
Inchiniamo la nostra volontà e il nostro egoismo davanti alla Vita, trasformiamo ancora una volta la morte tra noi in una via, verità e vita “Io sono la via, la verità e la vita” (Giov. 14:6), viviamo nella beatitudine di questo mondo creato e acquisito per noi! Il mondo che guadagnando Cristo guadagnerà la vita eterna e la beatitudine eterna, e perdendo Cristo perderemo tutto, non vedremo più la vita, l’ira di Dio rimarrà su di noi per sempre sia qui nella Betlemme terrena che nella Gerusalemme celeste.
Siamo alla vigilia di una delle feste cristiane più luminose, la festa della nascita nella carne del nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo, festa attesa da secoli da tutta l’umanità dell’Antico Testamento, festa che la Chiesa celebra come inizio della salvezza di tutti gli uomini.
Andando indietro nella storia, vediamo che la festa della Natività di Cristo fu istituita per essere celebrata il 25 dicembre, dopo che il Cristianesimo prese il suo posto nella vita dell’Impero Romano, dopo che si affermò come religione di stato e si diffuse in tutti gli angoli del mondo il vangelo dell’insegnamento di Cristo. La Chiesa di Cristo ha cercato di sostituire le usanze pagane esistenti con riti cristiani. Sappiamo che il 25 dicembre il mondo pagano celebrava la festa del sole nascente, proprio utilizzando quella data, che di per sé riuniva in quel giorno moltitudini di persone per celebrare questa festa pagana.
La Chiesa di Cristo ha conservato la data come tradizione per la sua venerazione, ma le ha dato un nuovo significato, vale a dire la nascita del Sole di giustizia, il nostro Salvatore Signore Gesù Cristo. Con la sua predicazione, come anche con quella dei santi Apostoli e degli uomini apostolici e dei loro discepoli – i santi padri – il cristianesimo ha messo radici profonde nella vita di tutti coloro che hanno accolto la Parola di Dio come buona terra. Quindi tutte quelle affermazioni secondo cui la Chiesa ha quasi inventato questa data non riposano bene, perché dopotutto non celebriamo date, ma eventi. In questo caso, l’evento della nascita del Salvatore nella carne, che è un fatto storico, indiscutibile e che ha trasformato tutta la storia umana, stabilendo e ripristinando il rapporto tra Dio e l’uomo, interrotto a causa della disobbedienza di i nostri antenati Adamo ed Eva.
I preparativi per questa festa sono frenetici e tutti i cristiani di tutto il mondo trattengono il fiato in attesa del Natale. Vengono da vicino e da lontano per sedersi alla tavola materiale, che è piuttosto solo una forma, un’occasione di raccoglimento attorno all’immateriale: la tavola del Signore, la tavola eterna, dove non è presente solo il cibo immateriale, ma soprattutto è presente anche la Chiesa celeste e quella terrena nella persona della schiera degli angeli e dei santi, e la cosa più importante è il figlio nato da Dio, attorno al quale tutti ci uniamo e diciamo „Gloria in eccellenza di Dio e pace sulla terra, buona novella tra gli uomini“ (Lc 2,14). Quindi l’eccessiva formalizzazione di questa festa nella preparazione della tavola in alcune tradizioni popolari di tutto il mondo, il numero di piatti, dove dovremmo sederci, chi dovremmo invitare e altro ci allontana dal significato e dal significato di questa festa. Cristo ha bisogno soprattutto non del cibo materiale, ma del cibo spirituale: delle nostre preghiere, delle nostre opere di virtù, di fede ferma e incrollabile, opere senza le quali sappiamo che la nostra fede è morta, come dice il santo apostolo Giacomo (Giac. 2: 17-18).
Lasciamo la vanità intorno alla tavola, cioè dalla nostra vita, come canta la Chiesa ortodossa nel Canto dei Cherubini della Liturgia bizantina. Lasciamo tutto ciò che ci allontana dal senso e dal significato della celebrazione e concentriamoci soprattutto sul significato profondo, cioè accogliere con cuore aperto affinché il nostro cuore diventi la mangiatoia che ha accolto l’incarnato se Bogomladenets, cioè. che il nostro cuore diventi un presepe, dove nascerà il bambino di Dio che, con la sua umiltà e amore, ci renderà migliori, più diligenti nella nostra fede e nel compimento del nostro dovere verso Dio, vivendo la nostra fede in agire ed essere più gentile con le persone.
Sappiamo tutti che la conoscenza del Sole di giustizia, che è il Signore Gesù Cristo, è una garanzia per la nostra salvezza. Dobbiamo cercare soprattutto nel cammino della nostra vita l’amore e la misericordia di Dio. Portare frutti non materiali, ma spirituali, che sono le virtù con le quali dobbiamo adornare la nostra anima, affinché il significato della nascita nella carne del nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo, si riempia di un contenuto nuovo, come il suo la celebrazione era ed è stata riempita fin dai tempi antichi, quando la celebrazione del dio sole fu sostituita dall’eterno Sole della Giustizia, che non tramonta mai, il Signore Gesù Cristo.
La ricerca onesta della verità richiede innanzitutto cuori puri, pensieri puri e fede sincera. Perché il Bambino Signore Gesù Cristo, nascendo umilmente nella grotta, testimoniando il Suo amore per tutte le persone, ci ha mostrato esattamente l’esempio che tutti noi - le persone - dovremmo seguire. Senza verità nella nostra vita, saremo come tutti coloro che sono stati condannati come sepolcri imbiancati, che solo davanti agli uomini cercano di mantenere in apparenza le leggi di Cristo, ma nel profondo le infrangono e tradiscono Cristo. Dobbiamo cercare di essere puri nei nostri pensieri, affinché possiamo davvero portare davanti al Dio-bambino quei doni della nostra virtù, e diventino pegno della nostra salvezza.
Cristo è nato, confratelli e consorelle, lodatelo!
+ Antonii
Arcivescovo Metropolita dell’Europa Centrale ed Occidentale del Patriarcato Ortodosso di Bulgaria
Cappellano del Gran Baliato di Sicilia dell’Ordine di San Lazzaro
A MESSAGE FOR THE NATIVITY OF CHRIST
25 DECEMBER 2024
BY HIS EMINENCE ANTHONY, ECLJ, metropolitan archbishop OF CENTRAL AND WESTERN EUROPE,
BULGARIAN ORTHODOX CHURCH – BULGARIAN PATRIARCHATE
Dear brothers and sisters of the Order of Saint Lazarus, Christ was born, praise Him!
Today, the entire Christian world celebrates with joy and gratitude the greatest miracle that took place more than two thousand years ago in the city of Bethlehem: the Incarnation of God and the birth in the flesh of God the Word from the Most Pure Theotokos and the Ever-Virgin Mary.
This holiday for Christians is a celebration of the great, unfathomable and infinite love of God. The love of God was expressed in the greatest mystery for men – for God so loved the world that he gave his only begotten Son, that everyone who believes in him should not perish, but have eternal life" (John 3:16). The God-man came to earth to raise man to heaven, God became man in order to give man the opportunity to become like God. The promise which the forefathers once received, and the prophets foretold, and which the righteous desired to see, is now fulfilled and fulfilled: God appeared on earth and dwelt with men. Let us rejoice, beloved, for this ineffable gift of God’s love.
This holiday is great, the source and root of all that is good for us. Because of Him, the heavens were opened, the Son of God was sent to earth, the barrier between God and man was broken, the light shone, heaven and earth were united, from heaven the earth received Him who sits on the cherubim. Through this holiday, ancient feuds were put to an end and long-standing warriors were transformed into peace. And that is why St. The Apostle Paul says: "Christ is our peace, who made them both one, and broke down the barrier that stood in the middle" (Eph. 2:14). The essence of the Nativity of Christ is that God is on earth, man is in heaven, angels are united with men, men are united with angels and other heavenly powers, demons are cast out, death is destroyed, heaven is opened, oath is abolished, sin is eliminated, truth is revealed, and our nature is united with God.
Brothers and sisters,
Let us rejoice in our hearts and thank our Lord for His inexpressible love for us, for His ineffable humility, manifested in the image of His birth and taking the form of a servant, for the sake of our salvation. How humble He was: an abandoned manger, a cold cave, oblivion and poverty, which, however, were the beginning of a new life, a new birth, a new salvation. Now, when we see the Infant in baby swaddles and in the mother’s embrace, how tender the human gaze of our heart is, what spiritual joy, great wonder and admiration bursts out of our feelings and thoughts. "I see a strange and glorious mystery: heaven is a nativity scene, the throne of the cherubim is the Virgin, the manger is a receptacle in which lies the inexhaustible Christ God, whom we exalt in praise," the Church sings in a hymn.
The born Christ was united with man, found him unprepared for His majesty and mercy, saw him perish under the power of the devil, sitting in the earth and the shadow of death, chained in the chains of hell. And because He, the all-merciful God, Who created us in the beginning in His own image and likeness, no longer tolerates the devil tormenting the human race, sent a Savior to earth. Christ explicitly calls the devil "a liar, the father of lies, and a murderer" (John 8:44). And therefore, as St. Nicholas writes. John the Theologian, Christ was born to destroy the works of the devil (1 John 3:8).
Through the incarnation in the flesh of the Word of God and by the light of His gospel teaching and saving work, He showed mankind a means of healing and a way of salvation. Humanity, inspired by the heavenly teaching of the God-Child, began to subdue its carnal passions, to despise death itself, and, burdened by the vanity of this world, to seek the most desirable heavenly home, the heavenly Jerusalem.
However, the human race, even after more than two thousand years, has not been able to overcome idolatry and has once again turned its back on the One God and Creator and Creator of all things visible and invisible. Again the human mind was deceived and clouded, again separated from the True God. The human race in the new times in which it lives has been filled with all kinds of iniquities, and the worst thing is that it has failed to oblige the grace and mercy of God manifested in the Birth and Resurrection of our Lord and Savior Jesus Christ. Unfortunately, the hope that with the coming of Christ the deep darkness of iniquity will be dispelled, sins will be blotted out, death and murder will be blotted out of the earth, and through faith the door to justification and salvation will be opened.
What obscures the feast of the Nativity of Christ now? Where is humanity now, for whom the Word became flesh? What is humanity doing now with its life, with the life of creation? How does humanity take care of life after death? Has humanity accepted the mercy of God manifested in the Incarnation of God, does humanity believe in the Resurrection? –Not! Unfortunately, more and more, no!
Brothers and sisters,
Alas, we must tell the truth that although we honor the God-man in our outward form of worship to Him, although we fulfill everything according to the law of this world, we are far from His word and humility, we are far from the law of God’s love and mercy shown to us through the Incarnation of God.
How can we congratulate ourselves, beloved brothers and sisters, with the ineffable gift of God’s love and mercy for us, when we lie to God Himself and continue to sin, when we have allowed idolatry to return in this world, when we have made way for death to take possession of our bodies and souls again? How can we rejoice in the appearance of the Son of God on earth and how can we learn from His peace, when even on the feast of the Most Holy Nativity of Christ this year and this year, millions of innocent souls will die in wars, famines and diseases throughout the world? How can we brothers and sisters enjoy the holiday and not weep and weep? Why do we use the gifts of God’s mercy and love shown to us for our salvation, making them property for the satisfaction of our own selfishness? How can we worthily receive the Son of God into our hearts, hardened by selfishness and foolishness? Why have we turned spiritual Bethlehem and Jerusalem into a place of blood and hopelessness, does the Lord, Who was born and risen in these holy places, desire this? Why have we abandoned the right to life of every person on this earth, for whom He became Incarnate and Risen, and we, Christians, have lost our will to love the Source of our life and have turned our love for Him into hatred between us?
Let us bow our will and egoism to Life, let us again turn death between us into a way, truth and life “I am the way, and the truth, and the life” (John 14:6), let us live in the bliss of this world, created and acquired for us! The world, which, by gaining Christ, will gain eternal life and eternal bliss, and by losing Christ, will lose everything, we will see no more life, God’s wrath will remain on us forever, both here in earthly Bethlehem and in heavenly Jerusalem.
We are on the eve of one of the brightest Christian holidays, the feast of the birth in the flesh of our Savior the Lord Jesus Christ, a feast that has been awaited for centuries by all the Old Testament humanity, a feast that the Church celebrates as the beginning of the salvation of all people.
Going back in history, we see that the feast of the Nativity of Christ was established to be celebrated on December 25, after Christianity took its rightful place in the life of the Roman Empire, after its establishment as a state religion and the spread of the gospel of Christ’s teaching in all corners of the world. The Church of Christ sought to replace the existing pagan customs with Christian rites. We know that on the date of December 25, the pagan world celebrated the feast of the rising sun, precisely using this date, which itself gathered a multitude of people on this day to celebrate this pagan holiday.
The Church of Christ has preserved the date as a tradition for its veneration, but has passed on a new meaning, namely the Birth of the Sun of Righteousness, our Savior the Lord Jesus Christ. With its preaching, as well as of the holy Apostles and the apostolic men and their disciples – the Holy Fathers – Christianity took root deeply in the lives of all those who accepted the Word of God as good soil. So all those claims that the Church almost invented this date do not rest justifiably, because in the end we celebrate not dates, but events. In this case, the event of the birth of the Savior in the flesh, which is a historical fact, indisputable, and which fact has turned the entire human history upside down, setting up and restoring the relationship between God and man, broken due to the disobedience of our first parents Adam and Eve.
The preparation for this holiday is trembling and all Christians around the globe are holding their breath in anticipation of Christmas. They come from near and far to sit at the material table, which is only one form or occasion for gathering around the immaterial table – the Lord’s table, the eternal table, where not only immaterial foods are present, but most of all the entire heavenly and earthly Church is present in the face of a host of angels and saints, and the most important is the God-Child who was born. around whom we all unite and say, "Glory in the heights of God and on earth, peace, good news among men" (Luke 2:14). So the excessive formalization of this holiday in the preparation of the table in some folk traditions around the world, the number of dishes, where we should sit, who we should invite and others take us away from the meaning and significance of this holiday. First of all, Christ needs not material food, but spiritual food – our prayers, our deeds of virtue, of firm unwavering faith, deeds without which we know that our faith is dead, as St. John the Baptist says. App. James (James 2:17-18).
Let us leave the vanity around the table, that is, of our lives, as the Orthodox Church sings in the Cherubic Song of the Byzantine Liturgy. Let us leave everything that takes us away from the meaning and significance of the feast and concentrate first of all on the deep meaning, namely to welcome with open hearts, which should be our hearts and they will become the manger that has received the incarnate God-Child, i.e. our hearts will turn into a Christmas manger, where the God-Child will be born, who, in turn, with His humility and love, will make us be better, more diligent in faith and in the fulfillment of our duty to God, living our faith in practice and to be better to men.
We all know that the knowledge of the Sun of Righteousness, which is the Lord Jesus Christ, is a pledge of our salvation. We must seek first of all God’s love and mercy in our life path. Let us carry not material, but spiritual fruits, which are the virtues with which we must adorn our souls, so that the meaning of the birth in the flesh of our Savior the Lord Jesus Christ may be filled with a new content, just as its celebration has been fulfilled since ancient times, when the feast of the celebration of the sun god was replaced by the unsetting one, eternal Sun of Righteousness, Lord Jesus Christ.
An honest search for the truth requires, above all, pure hearts, pure thoughts, and sincere faith. Because the God-Child Lord Jesus Christ, being humbly born in the cave, testifying to His love for all people, showed us exactly the example that all of us, humans, should follow. Without truth in our lives, we will be like all those who have been reproached as whitewashed tombs, who only in front of men try to observe the seemingly laws of Christ, and deep down to violate them and betray Christ. We must strive to be pure in our thoughts, so that we can truly transfer those gifts of our virtue to the God-Child, and they may also become a pledge of our salvation.
Christ was born, brothers and sisters, praise Him!
+ Antonii
Metropolitan Archbishop of Western and Central Europe of the Orthodox Patriarchate of Bulgaria
Chaplain of the Grand Bailiwick of Sicily of the Order of St. Lazarus